Ignazio Silone, il perseguitato. Ieri i fascisti, oggi gli storici

Il Messaggero Abruzzo (14 marzo 1996)

di Antonio Gasbarrini

Strano destino quello d’Ignazio Silone. Dopo aver lottato per tutta la vita contro il fascismo. Dopo essere stato perseguitato dal regime in ogni angolo d’Europa da spie di ogni risma, viene in questi giorni chiamato in causa dallo storico Dario Biocca quale presunto informatore della famigerata Ovra, al fine di intercedere nei confronti del fratello Romolo, rinchiusi in carcere in quei drammatici anni Trenta.

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Silone e la Cia una polemica ormai stantia

Il Messaggero Abruzzo (8 dicembre 1991)

di Antonio Gasbarrini

Destino ingrato quello di Ignazio Silone! Più la stona, con la ragione dei fatti, ingigantisce la sua statura morale, più la cronaca tenta di demolirla con la chiacchiera ed il pettegolezzo. Il peccato originario dell’”Uscita di sicurezza” insegue lo scrittore abruzzese come una maledizione. E’ di questi giorni l’ultimo sospetto di una “doppiezza” praticata quasi per vocazione, prima all’interno del Pei, poi dei vari partiti socialisti, quindi, come organizzatore politico e culturale negli anni ’50-’60.

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Troppo folclore non aiuta a capire Silone

Il Messaggero Abruzzo (13 aprile 1988)

di Antonio Gasbarrini

Ci si aspettava francamente qualcosa di più dal documentario-sceneggiato su Ignazio Silone, appena messo in onda su Rai 3 nelle quattro puntate dedicate ai momenti salienti della vita ed agli aspetti più significativi dell’opera silioniana. Vita ed opere dalle mille sfaccettature, di difficile sintesi ed omologazione, inadatte ,quasi, alle esigenze della comunicazione televisiva, diretta prevalentemente ad attirare l’attenzione “media” di un ideale “spettatore medio”.

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Ricordando Silone

Il Messaggero Abruzzo (23 agosto 1987)

di Antonio Gasbarrini

Ignazio Silone nasce a Pescina il primo maggio del 1900 e muore a Ginevra il 22 agosto del 1978. Per sua espressa volontà (“Vorrei essere sepolto così, ai piedi del vecchio rudere di S. Berardo a Pescina, con una croce di ferro al muro e la vista del vecchio Fucino in lontananza”).  Le ceneri riposano ora nel paesaggio dell’anima, Fontamara.

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Come premiare verità e libertà

Il Messaggero Abruzzo (15 Giugno 1984)

di Antonio Gasbarrini

Per una sorte di legge dantesca del contrappasso, l’Italia occupa – tra i paesi economicamente più avanzati – l’ultimo posto negli indici di lettura ed il primo in quell’assegnazione di premi letterari. Premi attualmente in crisi, a causa dell’esiguo spazio mercantile disponibile e all’accentuata carenza di scrittori e poeti dal talento autentico: i vari Campiello, Strega e Viareggio accusano i colpi di un distacco tra testi inflazionati e lettori eclissati, non colmabile con il rilancio stagionale di titoli ed autori non sempre all’altezza dei riconoscimenti tributati.

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