Il Messaggero Abruzzo 18 agosto 2022
di Antonio Gasbarrini
Ignazio Silone, braccato dalla polizia fascista e sorvegliato da varie spie del regime messe alle sue costole durante la lunga permanenza in Svizzera, lascerà definitivamente – dopo il rientro in Italia – la città di Zurigo dove aveva vissuto dagli inizi degli Anni Trenta fino all’ottobre del 1944. Qui, il clandestino prima ed esule poi, si affermerà come scrittore di pregevole grandezza nell’ingrigito panorama culturale europeo imbavagliato dalle tre dittature rosse e nere.
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