XXI edizione Premio Internazionale Ignazio Silone

Ignazio, buongiorno. Giusto quarant’anni fa, ci lasciavi fisicamente per sempre in una clinica ginevrina. Ma, come hai avuto modo di constatare, i tuoi scritti creativi, saggistici e giornalistici sono sempre più apprezzati in tutto il mondo da quei sensibili lettori che sono in perfetta sintonia con la tua non scalfibile etica incardinata sulla difesa ad oltranza dei più poveri ed emarginati.

Etica frantumata in un contesto sociale in cui razzismo e xenofobia stanno avendo la meglio, mentre milioni e milioni di disperati (chiamati eufemisticamente migranti) fuggono da guerre, fame e malattie, andando pertanto allo sbaraglio alla vana ricerca di una loro salvifica “Uscita di sicurezza” esistenziale. Ecco perché il tuo avveniristico pensiero rivoluzionario, può ben continuare ad essere un irrinunciabile punto di riferimento, nonostante alcuni superficiali storici defeliciani revisionisti abbiano cercato in questi ultimi vent’anni d’insudiciare in tutti i modi la tua onorabilità. Per non parlare poi di uno scrittore tuo conterraneo il quale, prendendo per verità colata le loro a-storicizzanti fandonie documentali, ha redatto (più che scritto) un intero romanzo impastato con la remunerativa tecnica di scoop scandalistici riguardanti la tua milizia rivoluzionaria nel PCd’I durante il decennio 1921-1931. Ma, lasciamo perdere queste amare constatazioni. Piuttosto, penso ti faccia piacere scorrere il programma della XXI edizione del Premio internazionale a te dedicato, messo su dai tuoi compaesani fontamaresi per ricordare al meglio la tua eccezionale figura. Da parte mia, ti mando il ritratto fotografico scattato nel tuo studio romano nel 1975 dal compianto “siloniano di ferro” Annibale Gentile, ritratto ora “installato” nella mia biblioteca accanto alla tua lunga, sapiente penna donatami a suo tempo da Annibale stesso. Ignazio: un bel ciao a te, che amavi definirti “un franco tiratore della Libertà”…